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12 Aprile 2022/ Nissan 5782
Liberare le nostre case dal chametz è un processo impegnativo, che include una ricerca e una pulizia accurata svolta le settimane prima di Pesach, le quali culminano con la cerimonia della ricerca del chametz (Bedikà) la sera prima di Pesach e con l'eliminazione del chametz il mattino prima della festività.
Nostro scopo in questo capitolo è guidarti durante la vigilia di Pesach, per assicurarti di seguire ogni singolo passaggio del Seder (ordine) e delle attività da svolgere prima dell'inizio della festa, per obbligo, o per mitzva.
N.B.Nel fornire le indicazioni consideriamo gli orari halachici, quindi ci riferiremo alle ore diurne, che si ottengono con la divisione del giorno in 12 periodi. Ne risulta che quest'anno un'ora diurna è lunga 68 minuti e 52 minuti una notturna.
A PESACH È OBBLIGATORIO PRIVARSI DI TUTTO IL CHAMETZ CHE SI POSSIEDE. ELIMINARLO NON È UN OBBLIGO, MA UNA MITZVA' (“NON VEDERE” E “NON AVERE”)
La Torah dice "non avere" chametz.
Questo insegna che, anche se qualcuno affida il proprio chametz ad un'altra persona, trasgredisce il divieto di possedere chametz nella sua
proprietà, in quanto chi lo custodisce gli sta concedendo l'area entro la quale è custodito il chametz.
Se una persona invece spostasse il suo chametz in una proprietà altrui senza informarne il proprietario, min haTorà (secondo la Torah) non trasgredirebbe
il divieto, in quanto il chametz non si troverebbe in sua proprietà. Chachamim (i saggi) però lo vietano,
considerando ciò una trasgressione in quanto così facendo il chametz rimarrebbe sempre di sua proprietà.
La Torà aggiunge anche “non vedrai a te”, per insegnare che solo se il chametz è “a te”, ovvero tuo, allora si trasgredisce; mentre se il chametz è altrui, anche se si trova nella proprietà dell'ebreo non si trasgredisce.
CHE DIFFERENZA PRATICA C'É TRA IL CHAMETZ DURANTE PESACH E IL CHAMETZ DA MEZZOGIORNO DEL 14 ALLA SERA DEL 15 NISSAN?
Mentre la mitzvà del biur (eliminazione fisica) inizia min haTorà (secondo la torah) da mezzogiorno del 14 Nissan, la trasgressione di “non vedere” e “non avere” cibo chametz inizia solo dalla sera del 15 di nissan.
Durante pesach anche mashehu (una minima quantità di chametz che si mescola in cibi kasher lepesach) rende gli alimenti chametz; mentre da mezzogiorno del 14 alla sera del 15, il chametz è vietato come qualsiasi altro cibo proibito, dunque, salvo particolari casi, diventa nullo se il cibo kasher in cui si mescola è di un volume 60 volte maggiore della quantità di chametz aggiunta.
Riguardo possedere chametz è scritto: “per sette giorni lievito non si troverà nelle vostre case” e “...sette giorni... non dovrà essere visibile alcun levito entro i tuoi confini”, quindi il divieto di possedere vige per sette giorni, ovvero da quando inizia pesach. Mentre riguardo all' eliminazione del chametz, è scritto: “per sette giorni mangerete matzot, ma al primo giorno eliminerete il lievito dalle vostre case”.
La Torà Orale insegna che, in questo contesto, il “primo giorno” non significa il primo dei sette, bensì il giorno precedente ai sette, ovvero il 14 nissan. Ma la mitzvà non inizia all'inizio del 14 bensì a mezzogiorno.
La ghemarà riporta la prova di ciò nel versetto “Non macellerai il sangue del Mio sacrificio [di Pesàch] mentre vi è chametz” (Shemòt 34, 25); la Torà in questo modo associa l'atto di privazione del chametz al momento in cui va fatto il sacrificio: il sacrificio viene portato da mezzogiorno, dunque anche il chametz deve essere eliminato da mezzogiorno.
Il Biur può essere fatto tutto il giorno del 14 Nissan, mentre il Bittul solo prima di mezzogiorno, in quanto dopo mezzogiorno non si ha più nulla a che fare col chametz, perchè per volontà di Hashem l'ebreo non si può più associare ad esso per il proprio beneficio, ma solo per trasgredire all'obbligo di non mangiarne o possederne.
Eppure i chachamim hanno istituito che si faccia anche il bittul. Perché?
Se si trova un kazayit (circa 28g) di chametz durante pessach, bisogna occuparsi immediatamente di eliminarlo (vedi più avanti dettagli in pratica). C'è però il rischio che una persona tardi a farlo e nel lasso di tempo che intercorre tra il ritrovamento del chametz e la sua eliminazione, il chametz risulta essere di sua proprietà; viene trasgredito così il divieto di possedere chametz. Facendo il bittul prima di pessach si evita il problema, in quanto inseguito all'annullamento, non appartiene più alla persona.
La Mishnà riporta una disputa a riguardo: secondo Chachamim lo si può fare subito dopo la bedikà, in qualsivoglia maniera: bruciandolo, sbriciolandolo e gettandolo al vento o in mare. Invece, secondo Rabbi Yehuda, va specificamente eliminato di giorno bruciandolo.
La halachà segue i Chachamim, ma l'uso è di soddisfare anche l'opinione di Rabbi Yehudà; dunque il biur va fatto bruciando di giorno. Ma se ciò non è possibile, ci si può disfare del chametz in qualsiasi altra maniera (ad es. sbriciolandolo e gettandolo nel w.c.), già dalla sera.
Rabbi Yehudà fornisce la seguente motivazione: la Torà dice (Vayikrà 7, 17) che la carne notàr (carne di sacrificio che non è stata mangiata entro il termine prescritto) deve essere (1) bruciata (2) di giorno. Il chametz è analogo al notàr: anch'esso è un cibo che ha un limite massimo entro cui può essere consumato. Presumibilmente la Torà intende che venga eliminato allo stesso modo.
Chachamim invece sostengono che la Torà specifichi (Shemòt 29, 34) che tali regole vigono solo per il notàr; non si può dunque fare parallelismi con altri divieti.
La Bedikà (ricerca del chametz) è l'attività antecedente al Biur: logicamente il chametz viene cercato e raggruppato per essere eliminato.
I PUNTI DELLA BEDIKA'
QUANDO VA FATTA LA BEDIKA'?
I chachamim hanno istituito che la bedikà vada fatta tra il 13 e 14 nissan. Questo perché di giorno la gente è occupata e indaffarata e c'è il rischio che sopraggiunga mezzogiorno prima di aver trovato il tempo di ricercare il chametz.
Quindi hanno anticipato la bedikà alla sera prima, quando ciascuno si trova a casa.
terminata la bedikà si fa subito il bittul. Con questo bittul, si elimina ogni chametz che non è stato trovato e di cui non si è a conoscenza, ma si tiene da parte il chametz che si intende mangiare più avanti, la sera e l'indomani mattina; quest'ultimo chiaramente non è da considerarsi nullo.
PERCHE' OLTRE A QUELLO SERALE SI FA BITTUL ANCHE DI GIORNO?
Siccome nel frattempo c'è il rischio che parte del chametz, messo da parte dopo la bedikà, vada perso, non essendo quel chametz incluso nel bittul serale, il giorno seguente si fa un secondo bittul per annullare anche quell'eventuale chametz andato perso. Così, col secondo bittul, si elimina sia il chametz che non è stato trovato (e di cui non si è a conoscenza) sia il chametz che si è trovato e di cui si è a conoscenza, ovvero il chametz che era stato messo da parte.
PUNTI SUL BITTUL
Min haTorà dall'inizio della settima ora della giornata, ovvero da mezzogiorno. Onde evitare errori, i chachamim hanno anticipato di un'ora perciò viene fatto dall'inizio della sesta ora. In pratica però si elimina il chametz entro la fine della quinta ora, prima che inizi la sesta. Questo perché di giorno si fa un secondo bittul assieme al biur e, come visto prima, esso può essere fatto solo solo se è concesso trarre godimento dal chametz; ma dall'inizio della sesta ora in poi, chachamim vietano di trarre godimento dal chametz e di conseguenza non lo si può annullare.
Per questo si fa il biur entro la fine della quinta ora: per avere il tempo di fare la mitzva' del bittul.
Durante i giorni di chag il chametz è muktze (oggetto che non può essere maneggiato o spostato durante Shabbat) e non può essere maneggiato; va quindi coperto con un utensile fino a dopo i giorni di chag.
Una volta finito il periodo di chag, se si trova il chametz cosa bisogna fare? Vi sono risposte differenti a seconda che il chametz in questione abbia valore di mercato (ovvero è decente e vendibile, come per esempio un pane intero, un pacchetto di biscotti chiuso, etc...) o meno (ad es. un mezzo pane; un pacchetto di biscotti aperto etc...): Il chametz che ha valore di mercato va posto nell'armadio contenente il chametz venduto, in quanto nella vendita del chametz è incluso anche quello; il chametz che non ha valore di mercato, va bruciato, perchè non rientra nella vendita, ma se viene posto prima di pesach - al momento della vendita - nello stesso luogo ove si pone il chametz decente, esso va trattato come chametz in vendita. In altre parole: il chametz indecente è incluso nella vendita solo se si trova assieme a chametz decente).
Per non doversi disfare di ingenti quantità di chametz, si fa ricorso alla vendita ad un non ebreo. I dettagli halachici sono tanti, quindi non si vende personalmente il chametz, bensì si delega il rav a farlo in propria vece.
La vendita va fatta entro la fine della quinta ora, perchè scattata l'ora sesta, è proibito trarre alcun beneficio dal chametz e si deve esserne dunque dissociati, motivo per cui non è possibile venderlo.
Con la vendita del chametz si affittano al non ebreo gli spazi in cui si trova il chametz; non si dovrebbe quindi usarli. Nel contratto viene però scritto che il non ebreo dà il permesso di entrarvi e/o utilizzare gli spazi a lui affittati qualora fosse necessario; quindi se si dimentica qualcosa nell'armadio o nella stanza ove si è messo da parte il chametz, vi si può entrare solo velocemente e per effettiva necessità.
Sulle ante degli armadi o sulla porta della stanza ove si mette da parte il chametz, è bene scrivere “chametz” o “non kasher lePesach”. Questo, sia per evitare di mangiarne per errore durante pesach, sia perché rende la vendita ancora più valida.
Bisogna sapere che la vendita è halakhicamente effettiva nel senso più vincolante. Se il non ebreo volesse entrare durante pesach, non glie lo si potrà impedire e dal canto suo avrebbe diritto di rompere la serratura pur di entrare a prendere il suo chametz.
Anche se sia l'ebreo che il non ebreo sanno che dopo pesach il chametz verrà riacquistato, la vendita rimane valida sotto ogni aspetto; quindi il chametz non si troverà in possesso dell'ebreo durante pesach.
Il chametz assorbito nelle pentole non necessita di essere venduto; è sufficiente mettere tali pentole da parte.
E' bene che anche chi non presterà attenzione a non consumare e a non possedere chametz durante pesach faccia la vendita. Effettivamente, cibarsi del chametz renderebbe (secondo alcune opinioni) la vendita nulla, ma almeno fino a quel momento il chametz non gli apparterrà.
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